Parola di Re
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L'UMI è istituita per raccogliere e guidare tutti i monarchici, senza esclusioni, al fine di ricomporre in sè quella concordia discors che è una delle ragioni d'essere della Monarchia e condizione di ogni progresso politico e sociale. Suo compito non è la partecipazione diretta alla lotta politica dei partiti, ma la affermazione e la difesa degli ideali supremi di Patria e libertà, che la mia casa rappresenta.
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L'opinione di Giuseppe Borgioli
IL FATTORE MATTEO SALVINI
di Giuseppe Borgioli
Ho conosciuto Matteo Salvini anni fa nella mia veste professionale quando era un giovane e promettente militante della Lega. Mi colpì il suo attaccamento alla politica intesa come militanza che era tipica della sinistra (e delle minoranze) e la sua sintonia con la gente. Fiuto? Calcolo? Capacità di intercettare i bisogni della gente? No, era qualcosa di più, come una seconda natura.
Preferiva fare il volantinaggio in un mercato rionale periferico ai ricevimenti ufficiali. La sua forza era di dire quello che pensava anche se era sgradevole ai suoi interlocutori. Non aveva una doppia verità. Il suo privato era pubblico e il suo pubblico era privato.Ciò non mi ha impedito di nutrire molte riserve sulla sua condotta politica peraltro premiata puntualmente dagli elettori.
Riconosco che nel tempo la sua visione politica è cambiata. Lui ha cambiato pelle ma nello stile è rimasto quello che ho conosciuto io tanti anni fa. Dalla secessione nordista al sovranismo il passaggio è stato tortuoso.
Avrà sicuramente incontrato maestri diversi e avrà frequentato lettura diverse.
Non so nemmeno se abbia una strategia, è una tattica come gli impulsivi, ma è certamente fortunato e la fortuna era il primo requisito che Napoleone richiedeva ai suoi ufficiali nelle promozioni di carriera.
Il cavallo di battaglia di Salvini e della Lega è rimasta la gestione legale del flusso deli immigrati- Qui Salvini e più vicino alla gente di quanto non lo siano i predicatori laici, sociologi, giornalisti, intellettuali che come in un verso di De André “sentendosi come Gesù tempio danno buoni consigli se non possono più dare il cattivo esempio”. Non sono un giurista e per scrivere queste poche righe ho chiesto pareri agli amici esperti.
Se i giudici di Catania hanno elementi tali che il loro amore per la pratica del diritto (non per il partito degli immigrati) li spinge a incriminare il ministro degli interni, evviva il loro zelo.
Se invece è solo propaganda, temo che le loro azione prima o poi si rivolgerà contro come un boomerang.
Il peggio è che la repubblica continua a fare scempio delle istituzioni.
Ciao, Camillo!
L’Unione Monarchica Italiana abbruna le sue bandiere alla memoria dell'Amb. Camillo Zuccoli, Ambasciatore del Sovrano Ordine di Malta presso la Bulgaria, già Vicepresidente Nazionale dell’U.M.I. e collaboratore del Ministro Falcone Lucifero, ed esprime sentito cordoglio alla famiglia.
Camillo Zuccoli
L'opinione di Giuseppe Borgioli
LA PIETRA E LA POLVERE
Marco Grandi e Gian Nicola Amoretti sono stati il riassunto della mia vita politica e non solo politica. Li avevo conosciuti nel 1965 ma sulla data c’era una piccola e simpatica controversia.
Erano una coppia politica quasi perfetta, complementari l’uno all’altro. Erano, loro sì, prima di tutto monarchici con una visione dell’altra Italia che li poneva a contestare radicalmente la repubblica e il regime che lentamente e inesorabilmente si andava costituendo.
Marco Grandi era un leader naturale. Nell’aspetto, nel tono della voce, nella pacatezza e lucidità del pensiero dimostrava le qualità di guida politica che in tempi ordinari sarebbero emerse con la forza dell’evidenza. Ma i cinquant’anni che abbiamo attraversato non sono stati tempi ordinari.
Edgardo Sogno che è stato uno dei nostri fari più di una volta ci ha confidato che era stato più facile combattere i nazisti.
L’emarginazione civile, il dileggio o il silenzio, il conformismo misto al compatimento non si potevano fronteggiare senza una dose suppletiva di coraggio e di fedeltà alle proprie idee. Nessuna storiografia potrà mai narrare e risarcire l’offesa di quegli anni.
Però non furono mai settari. L’ironia e l’autoironia (un po’ ligure) li portava a battersi anche duramente senza odiare l’avversario.
Per Grandi questo abito mentale era la sua seconda natura che indossava con eleganza come un doppio petto.
La sua superiorità non era una posa. Era semmai la consapevolezza della debolezza della natura umana su cui non bisogna farsi delle illusioni. Negli ultimi tempi forse si era ricreduto sul significato dell’amicizia ma aveva continuato a crederci e a perseguirla.
Eddy Sogno fra i suoi tanti libri e pubblicazioni ci ha lasciato un testo non politico: La pietra e la polvere. Sogno sosteneva che siamo tutti destinati a diventare una manciata di polvere. Lo sforzo di dare una forma morale alla nostra vita consiste nel lasciare frammenti di pietra che resistano al tempo.
Sono gli ideali, le generosità, gli slanci dell’animo che danno senso alle nostre azioni e alla nostra esistenza.
Grazie amici, ci avete insegnato ad essere pietra e non polvere.
Giuseppe Borgioli