Parola di Re

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L'UMI è istituita per raccogliere e guidare tutti i monarchici, senza esclusioni, al fine di ricomporre in sè quella concordia discors che è una delle ragioni d'essere della Monarchia e condizione di ogni progresso politico e sociale. Suo compito non è la partecipazione diretta alla lotta politica dei partiti, ma la affermazione e la difesa degli ideali supremi di Patria e libertà, che la mia casa rappresenta.


(Umberto II - 1956)

I monarchici per la riforma dello Stato

Il dibattito di questi giorni, che vede contrapposti i partiti di governo sul futuro delle province, dimostra, da un lato, la scarsa conoscenza del ruolo prezioso di questi enti, legati alla storia, alla cultura, all’economia ed all’ambiente delle comunità locali, dall’altro, mette in risalto l’esigenza, indilazionabile, di riconsiderare l’assetto complessivo dello Stato a livello territoriale e delle attribuzioni degli enti che lo costituiscono.

L’Unione Monarchica Italiana ritiene da tempo che vada profondamente rinnovato l’assetto degli enti territoriali, le regioni, le città metropolitane, le province e i comuni, nella disciplina della loro autonomia e nelle rispettive attribuzioni, in funzione delle esigenze dei cittadini sempre più disorientati dalla sovrapposizione di competenze che rendono globalmente la Pubblica Amministrazione assolutamente inefficienze anche ai fini del raggiungimento degli obiettivi dei diversi livelli di governo come delineati dall’indirizzo politico emerso in sede elettorale.

Chi ha memoria delle vicende italiane sa che l’Amministrazione pubblica un tempo additata per la sua efficienza è sempre più irriconoscibile. Basti pensare che una struttura di eccellenza come il Genio Civile, che ha unificato l’Italia e l’ha ricostruita rapidamente nelle infrastrutture industriali, ferroviarie, stradali e civili dopo la prima e la Seconda guerra mondiale, è stata progressivamente smantellata insieme ad altre, come drammaticamente dimostrato dalla omessa prevenzione dell’assetto idrogeologico del territorio in occasione delle calamità naturali che hanno colpito il Paese e nei successivi interventi di ricostruzione. Responsabilità grave della politica, resa palese, da ultimo, nel caso del terremoto di Abruzzo, Lazio, Umbria e Marche, dall’abbandono totale di quanti hanno subito gravi danni con pregiudizio anche delle attività economiche.

Per contribuire al dibattito sulla riforma dello Stato l’Unione Monarchica Italiana ha istituito un Comitato di Studio che, con l’apporto di varie professionalità, si propone di avanzare proposte concrete per un’Italia rinnovata nell’efficienza, al servizio del cittadino.

Roma.06.05.2019

Il Presidente Nazionale

Avv. Alessandro Sacchi