L'Unione Monarchica Italiana è lieta di informare che, con la Sentenza n. 8 del 8 Gennaio 2018, la Corte di Appello di Firenze ha definitivamente rigettato la domanda giudiziale proposta da Vittorio Emanuele e dal figlio Emanuele Filiberto di Savoia nei confronti dei lontani cugini, le LL.AA.RR. i Principi Reali Amedeo di Savoia Duca di Savoia e di suo figlio Aimone di Savoia, Duca di Aosta e Duca delle Puglie, in merito all’uso del solo cognome “di Savoia”.

Con la medesima sentenza, la Corte di Appello di Firenze ha condannato il sigg.ri Vittorio Emanuele ed Emanuele Filiberto di Savoia alla rifusione delle spese giudiziarie, sia del primo che del secondo grado, in favore delle LL.AA.RR. il Principe Amedeo e Aimone di Savoia.

Nello specifico la Corte di Appello di Firenze ha stabilito che S.A.R. il Principe Amedeo di Savoia e il figlio sono – senza dubbio – titolari del cognome “Savoia” che possono utilizzare, a loro piacimento, congiuntamente o disgiuntamente dal cognome “Aosta”.

W Amedeo di Savoia, duca di Savoia, Capo della Casa Reale Italiana e pretendente legittimo al Trono d’Italia.

Si è riunito in Castiglion Fibocchi (AR), sabato 16 u.s., il consiglio nazionale dell'Unione Monarchica Italiana. All'attenzione dei Consiglieri il calendario delle attività per il 2018, che saranno rese pubbliche per tempo.

Durante i lavori è giunta la notizia della traslazione delle salme delle LL.MM. Vittorio Emanuele III ed Elena.

Il consiglio nazionale, nel prendere atto del trasferimento, ribadisce che lo stesso è da considerarsi un avvicinamento alla sede naturale della sepoltura dei Sovrani d'Italia: il Pantheon.                                                             

Il consiglio nazionale ha eletto il dott. Augusto Genovese Vice Segretario Nazionale dell'U.M.I.

                               

La Giunta nazionale dell'Unione Monarchica Italiana, nell'apprendere la notizia del rientro in Patria della salma della Regina Elena, esemplare figura di Sovrana, della quale è in corso il Processo di Canonizzazione, esprime la propria soddisfazione ed il proprio ringraziamento alle Istituzioni che hanno reso possibile questo doveroso riconoscimento alla Storia nazionale. Nel contempo, però, ricorda e riconferma il principio ineludibile in base al quale le salme dei Reali d'Italia, di tutti i Reali d'Italia, devono quanto prima trovare sepoltura nell'unica sede ad essi deputata: la Basilica del Pantheon.