Parola di Re
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L'UMI è istituita per raccogliere e guidare tutti i monarchici, senza esclusioni, al fine di ricomporre in sè quella concordia discors che è una delle ragioni d'essere della Monarchia e condizione di ogni progresso politico e sociale. Suo compito non è la partecipazione diretta alla lotta politica dei partiti, ma la affermazione e la difesa degli ideali supremi di Patria e libertà, che la mia casa rappresenta.
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Visita del principe Aimone alla sede U.M.I. di Roma
Martedì 18 u.s., presso la sede nazionale di Via Riccardo Grazioli Lante, inaspettata e graditissima visita di S.A.R. il Principe Aimone di Savoia. Ricevuto dal Presidente Nazionale, Avv. Alessandro Sacchi, l’Augusto Principe, accompagnato dal Prof. Marco Grandi, ha salutato i pochi dirigenti nazionale presenti. La graditissima visita riconferma il profondo legame tra la nostra Associazione e la Real Casa di Savoia.
da sx: l'Avv.Alessandro Sacchi, Presidente Nazionale U.M.I. saluta S.A.R. il Principe Aimone di Savoia
da sx: l'Avv.Alessandro Sacchi e S.A.R.il Principe Aimone di Savoia
Castiglion Fibocchi (AR): sabato 8 dicembre 2018
Sabato 8 dicembre 2018, presso il Ristorante “Le Quattro Pietre” di Castiglion Fibocchi (AR), si è tenuto il tradizionale scambio di auguri dei Dirigenti dell’Unione Monarchica italiana, alla presenza delle LL.AA.RR.i Principi Amedeo e Silvia di Savoia. Durante l’incontro, il Presidente Nazionale dell’U.M.I., Avv. Alessandro Sacchi, ha consegnato le Medaglia di Bronzo della Fedeltà alla Dott.ssa Patrizia Patanè, al Dott. Fabrizio Patanè, al Gen. Roberto Lopez e al Prof. Avv. Salvatore Sfrecola.Il Presidente dell’U.M.I., inoltre, ha consegnato la Medaglia d’Argento della Fedeltà al Prof. Avv. Marco Grandi. L’incontro si è concluso con l’impegno di ripetere il prossimo anno tale evento.
I Dirigenti dell'Unione Monarchica Italiana salutano S.A.R. il Principe Amedeo di Savoia, Capo della Real Casa
i partecipanti al momento conviviale
da sx: la Dott.ssa Paola Grandi, Il Prof.Avv.Salvatore Sfrecola, S.A.R la Principessa Silvia di Savoia e l'On.Mario Landolfi, già Ministro delle Comunicazioni
i partecipanti al momento conviviale
Il Presidente dell'U.M.I, Avv. Alessandro Sacchi, mentre consegna il diploma della Medaglia della Fedeltà d'Argento al Prof.Avv.Marco Grandi
Roma capitale
di Giuseppe Borgioli
Quando i bersaglieri entrarono in Roma, lo storico Teodoro Mommsen scrisse a monito e augurio della Casa Savoia che non si resta a Roma senza una idea universale.La “terza Roma” poteva essere la capitale di uno stato moderno erede della tradizione e proiettato verso il futuro, nella vita della nuova Italia.Cosa rimane di quel sogno? Che cosa è rimasto di universale nella Roma di oggi? Ridare slancio e motivazione a questa città non è solo compito degli amministratori che si sono insediati al Capidoglio e che nelle alterne combinazioni politiche non hanno perso e non perdono occasione per gettare sulle spalle dei loro predecessori il disastro di oggi-La politica di questa repubblica ha letteralmente violentato Roma che non è più nemmeno la cartolina turistica degli anni ’50. Se è vero che non figura più fra le mete turistiche mondiali.Tutto quello che è cresciuto nella città eterna è dovuto alla non osservanza delle regole. Altro che “mafia capitale”! In questo, la città è un simbolo della nazione., Un simbolo sotto gli occhi di tutti, per la sofferenza quotidiana di chi vi abita e vi lavora e di chi nonostante tutto la ama.La corruzione più grave (come nelle tristi vicende della repubblica) è quella delle istituzioni dove non si sa chi controlla che cosa. E’ questo caos che getta nello sconforto i cittadini, i migliori, più della crisi economica e della precarie prospettive finanziarie. Il tanto citato “spread” si basa anche su questa vergogna che non ci fa onore presso le istituzioni straniere sia politiche che economicheUn tempo si parlava di una legge speciale per Roma come per le grandi capitali europee. Ma nulla è stato concretamente fatto. I partiti della prima, della seconda e della terza repubblica hanno fatto tante promesse che hanno lasciato la gente nello sgomento, costretta a far fronte alla criminalità di ogni giorno sempre più diffusa, alla sporcizia indegna di Roma, al dissesto dei servizi.Roma è diventata lo specchio fedele dell’Italia. Come può il Quirinale, che è il colle più alto, a far finta di niente, a non lanciare un grido di lamento e di protesta?I cittadini sono lasciati soli.I partiti di tutto parlano tranne che di questo.Questa condizione è ancora più grave della crisi finanziaria perché denota una insensibilità che scoraggia tutti e lascia gli osservatori stranieri esterrefatti.Si invoca la buona amministrazione che pure non c’è, come se ciò bastasse a sanare la patologia di Roma e del resto dell’Italia.Ma il nostro ragionato timore di Italiani e di Romani per appartenenza simbolica e morale è che ciò, pur auspicabile, non basta.Aveva Ragione Mommsen non si governa Roma senza un’idea universale.