Parola di Re
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L'UMI è istituita per raccogliere e guidare tutti i monarchici, senza esclusioni, al fine di ricomporre in sè quella concordia discors che è una delle ragioni d'essere della Monarchia e condizione di ogni progresso politico e sociale. Suo compito non è la partecipazione diretta alla lotta politica dei partiti, ma la affermazione e la difesa degli ideali supremi di Patria e libertà, che la mia casa rappresenta.
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Consiglio Nazionale 18 marzo 2018.
Si è tenuto sabato 17 marzo, a Roma presso l’Hotel Massimo d’Azeglio, il Consiglio Nazionale dell’Unione Monarchica Italiana.
Con una inversione dell’Ordine del Giorno, il Presidente Sacchi ha insignito della Medaglia della fedeltà, importante riconoscimento istituito da Umberto II nel 1961, con l’attribuzione al Presidente U.M.I. della facoltà di concedere la decorazione, Augusto Genovese, Vicesegretario Nazionale dell'U.M.I., Alessandro Pezzana, Dirigente Nazionale, per la benemerita opera da loro svolta, e Vincenzo Vaccarella, categoria “Argento”, Vicepresidente Nazionale dell’U.M.I., che quest’anno festeggia il 70° dalla prima iscrizione, risalente al 1948.
Dopo la relazione politica del Presidente si è svolto un proficuo dibattito, al quale hanno partecipato molti dei presenti, fra i quali Michele Pivetti, Paolo Albi, Roberto Lopez, Alfonso D’Iorio, Giuseppe Mobilia, Salvatore Sfrecola e, applauditissimo, Giuseppe Basini, dirigente U.M.I. di lungo corso, recentemente eletto alla Camera dei Deputati.
Il Consiglio Nazionale ha ratificato all’unanimità la nomina di suoi nuovi componenti, nelle persone di Maurizio Pescatori, Roberto Lopez, Vincenzo Covelli e Marta Brescia, ed ha eletto, sempre all’unanimità, l’Avv. Paolo Albi Vicepresidente Nazionale.
Al termine dei lavori il C.N. ha approvato la seguente mozione:
L’Unione Monarchica Italiana
legge nel recente risultato delle urne, pasticciato da un sistema elettorale vistosamente decotto, la rappresentazione plastica di un compiuto e definitivo scollamento tra Stato e cittadini, nonché dell’irreversibile degrado in cui versa una politica sempre più ad usum delphini, nutrita dai compromessi e dalle clientele di oltre settant'anni di “esproprio” repubblicano.
Ribadendo la propria terzietà dalla bassa cucina dei partiti, l’U.M.I. ricorda agli italiani che grandi democrazie parlamentari come Belgio e Spagna, nell’impossibilità dei propri Parlamenti di esprimere stabili maggioranze di governo, solo grazie alla rassicurante figura dei loro Sovrani hanno potuto proseguire il loro percorso democratico senza scossoni in attesa del fisiologico superamento dello stallo istituzionale.
A fronte di queste considerazioni, e salutando con soddisfazione l’affermazione elettorale dell’on. Basini - dirigente UMI di lunghissimo corso - il segnale che i tempi sono ormai maturi per riportare in Parlamento monarchici “no-stop”, sempre fedeli alla Buona Causa sotto ogni cielo e a dispetto delle convenienze personali,
il Consiglio Nazionale dell’U.M.I.
riafferma ancora una volta la propria fedeltà indiscussa al Principe Amedeo di Savoia, Capo della Real Casa di Savoia, quale unico legittimo interlocutore di ogni iniziativa democratica volta all’obiettivo ultimo del ripristino della Monarchia in Italia
e
nell’approvare la relazione del Presidente Nazionale, riconferma la piena fiducia nel suo operato, conferendogli nuovamente le più ampie deleghe per un’azione a tutto campo che in una sempre più fitta interazione con la società civile, la politica e le istituzioni porti avanti gli obiettivi statutari ed in particolare il percorso volto all’abrogazione dell’art.139 della Costituzione.
da sx: Oronzo Cassa, Segretario Nazionale U.M.I., Alessandro Sacchi, Presidente Nazionale U.M.I.,
e Vincenzo Vaccarella, Vicepresidente Nazionale U.M.I.
Il Consiglio Nazionale
IL PASSATO CHE NON PASSA.
di Giuseppe Borgioli
Le immagini a quaranta anni di distanza sono impietose: Aldo Moro sequestrato dalle brigate rosse e rinchiuso nella prigione del popolo con gli aguzzini che si godono incredibilmente la libertà.
Lo Stato spettatore mortificato neri suoi simboli, nei suoi uomini, nei suoi servitori, la nazione attonita che non sa trovare una ragione. Le rievocazioni del sequestro e dell’esecuzione di Moro e dei suoi 55 giorni di prigionia (la sua quaresima) sono grottesche.Le sue lettere, soprattutto quelle rivolte ai familiari sono di una forza spirituale straordinaria.
È stato un Moro inedito diverso dal politico a cui eravamo abituati. Confesso che il “Moro politico” non l’avevo mai potuto sopportare. Il suo linguaggio involuto fatto più’ per celare che per esprimere.Il suo apparente distacco dalle cose quello che gli rimproveravo era il suo disegno politico o almeno quello che io giudicavo tale e che e’ passato alla storia come il compromesso storico.
Ma nella cella delle brigate rosse è morto il politico ed è rinato l’uomo, abbiamo capito quanto contassero nella sua vita gli affetti, a cominciare da quelli familiari: che grande lezione!
E che criminale meschinità quella dei suoi carcerieri! Vederli dare interviste, scrivere memoriali, mettere i puntini sulle i con la prosopopea dei rivoluzionari da un senso di ribrezzo. Macché’ rivoluzionari, sono solo degli assassini che hanno sottratto un uomo alla sua famiglia.
Altro che proletari, sono dei piccolo borghesi cinici e violenti. Una delle brigatiste, Barbara Balzarani, mi dicono che abbia protestato alla sua maniera con twit “ che palle queste commemorazioni”.E no cara signora, si commemora il passato perché’ nessuno dimentichi, soprattutto chi vorrebbe dimenticare. Il passato per alcuni (come noi) e, una forza spirituale che ci spinge ad andare avanti, per altri è una sofferenza.
Il Prof. Giuseppe Basini è stato eletto alla Camera dei Deputati.
Il Prof. Giuseppe Basini, Compontente dell'Ufficio di Presidenza dell'Unione Monarchica Italiana, è stato eletto alla Camera dei Deputati. Congratulazioni!
Il Prof.Giuseppe Basini durante una manifestazione organizzata dall'Unione Monarchica Italiana.