Parola di Re
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L'UMI è istituita per raccogliere e guidare tutti i monarchici, senza esclusioni, al fine di ricomporre in sè quella concordia discors che è una delle ragioni d'essere della Monarchia e condizione di ogni progresso politico e sociale. Suo compito non è la partecipazione diretta alla lotta politica dei partiti, ma la affermazione e la difesa degli ideali supremi di Patria e libertà, che la mia casa rappresenta.
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PASSIONE CIVILE.
Napoli è una città martoriata e cara al nostro cuore che ogni tanto viene alla ribalta della cronaca per fatti e misfatti che non fanno onore a questa generosa popolazione.
Si direbbe che – oltre ai governi – anche televisioni e giornali si accaniscono contro di lei, quasi fosse una sorta di tardiva vendetta per quello che ha rappresentato e rappresenta nella vita politica nazionale.
In questi giorni è la volta delle bende armate di ragazzi che si accoltellano fra di loro e colpiscono altri ragazzi inermi e estranei, senza alcuna apparente ragione.
Non è solo Napoli: Il fenomeno si ritrova nelle grandi città di tutto il mondo.
Nel caso di Napoli la sofferenza è maggiore perché coinvolge ragazzi e giovani che la mancanza di scuola e di lavoro, in altre parole la mancanza di futuro, getta sulla strada, costretti a inventarsi un orrendo surrogato della passione civile che non c’e’.
Passione civile che non mancava a quei giovani napoletani che l’11 giugno del 1946 furono uccisi in Via Medina, ricordiamoli: Isa Cavalieri, Vincenzo Di Guida, Michele Pappalardo, Francesco D’Azzo, Guido Beninato, Felice Chirico, Mario Fioretti. La loro passione civile era il Re e l’ingiustizia patita del referendum.
Non mi risulta ( ma sarei felice di essere smentito) che nessuna autorità ufficiale repubblicana, se pur in nome della tanto sbandierata riconciliazione, abbia riconosciuto il significato morale e civila di questi morti.
Anche questa pagina fa parte delle storia e della vita di Napoli.
S.A.R. il Principe Aimone di Savoia è stato insignito dell'Ordine dell'Amicizia.
Il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, ha conferito a S.A.R. Il Principe Aimone di Savoia l’Ordine dell’Amicizia.
L’alto riconoscimento è stato conferito a S.A.R. “ per il contributo alla realizzazione di progetti congiunti di alto livello tra Italia e Russia e per l’attrazione degli investimenti nella Federazione Russa”.
L’Ordine è stato istituto nel 1994 ed è conferito una volta l’anno per cittadini russi e stranieri.
Tra le personalità che hanno ricevuto tale onorificenza ricordiamo: il Principe Michele di Kent, il Maestro Riccardo Muti, l’Amb.Cesare Regaglini, il Dott. Rosario Alessandrello e il Dott. Paolo Scaroni.
S.A.R. Il Principe Aimone di Savoia e il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin.
RAZZA PADRONA.
di Giuseppe Borgioli
Lo scontro di questi giorni fra Eugenio Scalfari il padre di Repubblica e Carlo De Benedetti, Il padrone, rivela la crisi di un giornale che si è sempre proposto dalla sua nascita come la voce più autorevole del regime. Apparentemente il divario di opinioni riguarda l’endorsement a Berlusconi. Ma la frattura è più profonda. Eugenio Scalfari diede vita a Repubblica – anche con i soldi di De Benedetti. proponendosi una operazione politica e editoriale ambiziosa. Portare la sinistra italiana al governo con la benedizione dei poteri forti, delle istituzioni finanziarie, di una fetta della borghesia, senza colpo ferire, con la più ampia accondiscendenza possibile
Repubblica fu l’espressione editoriale del compromesso storico.
L’ operazione è andata in porto. Come a dire l’intervento chirurgico è riuscito ma il malato è morto. La sinistra si è frantumata e la voce di Repubblica si è sempre più affievolita: Le encicliche che settimanalmente Eugenio Scalfari andava pubblicando che dovevano dettare la linea di condotta per la si sinistra erano sempre meno prese in considerazione sino a casere nel disinteresse generale.
Scalfari aveva incontrato il suo momento magico con Enrico Berlinguer, quando il suo ruolo di suggeritore del principe era apprezzato. Berlinguer non intendeva andare direttamente al governo e I finanziatori di Repubblica (con De Benedetti in testa) non erano così stupidi da non prevedere il trauma economico che avrebbe provocato lì inclusione del PCI nel governo-
Lo scopo di Scalfari (e Berlinguer) era di portare il PCI nell’area di governo per scrivere l’agenda della politica e dell’economia, scegliere i ministri e dirigenti pubblici, banchieri e commessi dello stato. Tutti sotto la etichetta indipendenti e la patente di professionalità che solo la sinistra riconosceva.
Bisognava isolare per colpire quanti si opponevano al regime, quanti erano veramente indipendenti e non erano disposti a obbedire.In questo progetto Scalfari e De Benedetti erano solidali. Appartenevano alla stessa razza padrona. Frequentavano gli stessi salotti. Coltivavano da sempre le stesse amicizie politiche. Si ritrovavano negli stessi club e negli stessi convegni internazionali. Si intervistavano a vicenda e la musica non cambiava mai poiché non erano ammesse voci fuori dal coro.
Repubblica ha saputo gestire con intelligenza una vera dittatura intellettuale finalizzata a fare affari.
Le vicende italiane sono state segnate dell’attività oscura e palese di questo comitato d’affari che ha segnato alcuni capitoli ancora misteriosi dalla vendita della SME, alla Mondadori, al Banco Ambrosiano. Altro che insider trading- La razza padrona ha spadroneggiato.
“Arricchitevi” era il motto di Francois Guizot. Ma almeno era rivolto a tutti indistintamente e non esclusivamente agli amici e compagni.
02.02.2018
Comunicato stampa.
L’Unione Monarchica Italiana, nel prendere atto che il Sindaco di Napoli, Dott. Luigi de Magistris, senza alcuna consultazione popolare, continua a stupire la cittadinanza con decisioni divisive e non necessarie, come il cambio di toponomastica di Piazzale Tecchio e Via Vittorio Emanuele III, ricorda che per i napoletani Viale Gramsci continua ad essere Viale Elena.
In questa miope strategia toponomastica, senza il senso della storia, non rimarremmo basiti quando via dei Mille dovesse diventare Via Pappagone.
Napoli.29.01.2018
Avv. Alessandro Sacchi