L'Unione Monarchica Italiana, nei giorni 22, 23 e 24 Novembre 2019 ha tenuto, presso l'Hotel Massimo d'Azeglio di Roma, il XIII Congresso Nazionale. È stata l’occasione, oltre che per ammodernare lo Statuto, di eleggere tutte le cariche sociali nazionali.La struttura nazionale dell'U.M.I. si articola nel seguente modo:
PRESIDENTE NAZIONALE
Alessandro Sacchi
VICE PRESIDENTI NAZIONALI
Edoardo Pezzoni Mauri Michele Pivetti Gagliardi
SEGRETARIO NAZIONALE
Oronzo Cassa
VICE SEGRETARI NAZIONALI
Giuseppe Favoino Augusto Genovese Berardo Tassoni
COLLEGIO DEI PROBIVIRI
Salvatore Sfrecola
( Presidente)
Andrea Giovannini Fabrizio Patané
SEGRETARIO NAZIONALE DEL FRONTE MONARCHICO GIOVANILE
Amedeo Di Maio
VICE SEGRETARIO NAZIONALE
Gianluca Cirone
CONSIGLIO NAZIONALE
Il Consiglio Nazionale è composto dai quaranta Consiglieri Nazionali eletti del Congresso Nazionale, dal Presidente Nazionale, dai Vicepresidenti Nazionali, dal Segretario Nazionale Organizzativo, dai Vicesegretari Nazionali, dai Presidenti dei Coordinamenti Regionali, dal Segretario Nazionale del Fronte Monarchico Giovanile con quattro delegati designati dalla Giunta Esecutiva, dagli Ispettori Nazionali dell'U.M.I. nonché dai rappresentanti degli Enti aderenti. Il XIII Congresso nazionale U.M.I. ha eletto quali membri del Consiglio Nazionale:
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GIUNTA ESECUTIVA
La Giunta Esecutiva è composta dal Presidente Nazionale, dai Vicepresidenti Nazionali, dal Segretario Nazionale Organizzativo, dai Vicesegretari Nazionali e dal Segretario Nazionale del F.M.G.
I monarchici italiani chiamano ad un impegno civico tutte le persone di buona volontà
È tempo che gli italiani assistono, con crescente sconcerto, al progressivo degrado della vita politica, alla emarginazione del ruolo del Parlamento in presenza di un governo che ha dimostrato di non saper affrontare i problemi reali che preoccupano giovani e anziani, i primi, per le difficoltà di lavoro adeguato alla loro formazione professionale e pertanto spesso costretti ad emigrare, i secondi continuamente vessati per reperire risorse che uno Stato degno di questo nome recupererebbe dalla lotta ad una evasione fiscale che non ha di eguali in Europa.
I monarchici italiani, cresciuti nel culto della democrazia liberale e rappresentativa consacrata dallo Statuto del Regno, la Carta dei diritti lodata anche dai più onesti repubblicani, ritengono sempre più necessario un profondo riordinamento delle istituzioni, possibile solamente restituendo voce al cittadino attraverso una legge elettorale uninominale che realizzi un rapporto diretto tra elettore ed eletto, incentivi l’impegno civico, limiti la preponderanza delle scelte dei partiti. Questi, inoltre, si dimostrano sempre più strumento di interessi privati, espressione di lobby economiche interne ed internazionali, come dimostra la colonizzazione, ad opera di investitori stranieri, di parte delle produzioni più preziose, dall’industria alle manifatture, create dal genio italiano.
In questo momento difficile per il Paese, l’Unione Monarchica Italiana richiama i cittadini, indipendentemente dalle loro convinzioni politiche ed istituzionali, ad una grande mobilitazione di idee e di programmi per restituire alla nostra cara Patria quel ruolo che le intelligenze ovunque presenti possono assicurarle in Europa e nel mondo.
Roma, 14.08.2019
Il Presidente Nazionale
Avv. Alessandro Sacchi
LA VIA DELLA SETA
di Giuseppe Borgioli
L’Italia è la prima potenza del G7 a concludere un accoro organico con la Cina nella cornice della annunciata “via della seta” che dovrebbe ripercorrere il cammino delle carovane che attraversavano l’Eurasia e stabilire nuove connessioni commerciali. La via della seta oggi è caratterizzata da legami infrastrutturali che costituiranno una vasta area di rapporti commerciali, culturali e in definitiva geopolitici. La visita a Roma dei maggiorenti cinesi sanciranno questi accordi configurati in un memorandum già condiviso dal governo italiano.
Secondo i commentatori l’aspetto commerciale è prevalente. Alla Cina interessano le infrastrutture portuali. Ma è inutile negare che siamo di fronte ad una scelta strategica che peserà non poco sulla nostra politica estera.
In un mondo globalizzato le vie commerciali fanno parte di una strategia che tende a prendere il posto dei conflitti armati.
Le colonie del mondo globalizzato sono soggetti che per ragioni economiche e commerciali obbediscono ai “nuovi padroni”. Con buona pace dei sovranisti senza sovrano.
Il rapporto di sudditanza non è solo politico. Più incalzante è il rapporto di sudditanza commerciale e finanziaria. Da anni la repubblica popolare cinese detiene una notevole quota del debito americano anche se Trump fa finta di non saperlo.
Una nazione che cresce, come la Cina, al ritmo del 7-8 per cento l’anno non può non muoversi anche sul piano finanziario globale.
E’ una nuova forma di egemonia che non contempla – almeno con l’Europa – l’uso della forza. Qui la forza non serve. È sufficiente le leva commerciale e finanziaria. Anche se la Cina non ha perso il vizio delle esercitazioni militari. Ne ha conclusa una nel Mediterraneo. Ecco a cosa serve il porto del Pireo.
Il sistema cinese, una sorta di turbocapitalismo con il partito unico al comando, sembra la formula magica per consolidare lo sviluppo declinandolo con l’ordine interno.
Agli occhi dei cinesi la democrazia occidentale è poco attraente. Troppi diritti, troppe distrazioni, troppo caos. I risultati sono evidenti. L’Europa è in declino. Solo un pazzo può pensare di esportare quel modello in Cina. Siamo noi illusi che pensiamo di aver qualcosa da insegnare agli altri.
È REPUBBLICA!
di Giuseppe Borgioli
In Toscana, specie a Livorno città nota per il linguaggio sguaiato della sua gente, si usa come sinonimo di caos la parola repubblica: nella famiglia se c’è confusione dei ruoli, è repubblica ….nella scuola se gli alunni vogliono dar lezione ai docenti, è repubblica. Così in tutti i settori della vita sociale in Italia, oggi più che in passato, è repubblica.
Prima, seconda, terza repubblica, la numerazione non conta. Siamo tornati al vizio originale. I partiti non mollano il potere e il Quirinale interviene per scongiurare il peggio?...per salvare il salvabile?… per favorire uno schema di gioco?
Sergio Mattarella è stato eletto al Quirinale il 3 febbraio del 2015, praticamente sotto la regia di Matteo Renzi. Tra poco più di due anni, se non ci saranno imprevisti, i partiti dovranno eleggere il nuovo presidente o confermare l’attuale. Questo parlamento, in teoria, sarebbe abilitato a dar vita a quella elezione. Le grandi manovre per l’elezione del presidente della repubblica sono già cominciate.
È una forma di accanimento terapeutico. Va bene qualsiasi formula di governo o di non governo pur di protrarre la vita di questa legislatura.
Il presidente Matterella dovrà inventarsi qualcosa. Un governo del presidente, un governo di scopo, un governo tecnico. Il dizionario della politica non manca di aggettivi che possono essere usati. Il presidente potrà sempre contare sul parere di solerti costituzionalisti. Quello che spaventa il Quirinale sono i sondaggi che circolano e nessuno si stupirebbe se venissimo a sapere che il Quirinale ha commissionato i suoi sondaggi confidenziali, al di fuori i dei canali ufficiali. Come dice l’adagio popolare a pensar male si fa peccato ma quasi sempre si indovina.
Indipendentemente dall’effetto Salvini, l’obiettivo è non dare la parola la parola al popolo sovrano.La democrazia va tenuta sotto tutela. Il popolo va ascoltato solo se è scontato il suo voto in consonanza con i partiti.
Nella terza repubblica francese un uomo di governo che parlava dalla tribuna in favore della uguaglianza dei diritti fra uomini e donne si lasciò prendere dalla foga e disse: “in fin dei conti fra uomini e donne c’è solo una piccola differenza”. Un deputato di opposizione si alzò e ribatté “evviva quella piccola differenza!”
Anche fra monarchia e repubblica c’è solo una piccola differenza. Il presidente della repubblica è eletto dai partiti, il Re è designato dalla Storia.
Evviva questa piccola differenza!
Sabato 8 dicembre 2018, presso il Ristorante “Le Quattro Pietre” di Castiglion Fibocchi (AR), si è tenuto il tradizionale scambio di auguri dei Dirigenti dell’Unione Monarchica italiana, alla presenza delle LL.AA.RR.i Principi Amedeo e Silvia di Savoia. Durante l’incontro, il Presidente Nazionale dell’U.M.I., Avv. Alessandro Sacchi, ha consegnato le Medaglia di Bronzo della Fedeltà alla Dott.ssa Patrizia Patanè, al Dott. Fabrizio Patanè, al Gen. Roberto Lopez e al Prof. Avv. Salvatore Sfrecola.Il Presidente dell’U.M.I., inoltre, ha consegnato la Medaglia d’Argento della Fedeltà al Prof. Avv. Marco Grandi. L’incontro si è concluso con l’impegno di ripetere il prossimo anno tale evento.
I Dirigenti dell'Unione Monarchica Italiana salutano S.A.R. il Principe Amedeo di Savoia, Capo della Real Casa
i partecipanti al momento conviviale
da sx: la Dott.ssa Paola Grandi, Il Prof.Avv.Salvatore Sfrecola, S.A.R la Principessa Silvia di Savoia e l'On.Mario Landolfi, già Ministro delle Comunicazioni
i partecipanti al momento conviviale
Il Presidente dell'U.M.I, Avv. Alessandro Sacchi, mentre consegna il diploma della Medaglia della Fedeltà d'Argento al Prof.Avv.Marco Grandi