E’ quanto calcola la consulting Brand Finance per l’anno 2017, nel corso del quale il contributo all’economia nazionale sarà di quasi 2 miliardi di euro.

di Marco Perisse 

https://www.gqitalia.it/gq-inc/economia/2017/11/21/perche-la-monarchia-britannica-vale-miliardi-di-euro/

 

Quanto vale la monarchia britannica? Per Brand Finance, studio di consulenza manageriale britannico, si tratta di 67,5 miliardi di sterline nel 2017, ovvero 76 miliardi di euro. Brand Finance ha calcolato il valore della monarchia del Regno Unito considerandola al pari di un brand, dunque nel suo complesso in quanto istituzione e ciò che ne deriva in relazione all’economia nazionale in termini di patrimonio tangibile (pari a 25,5 miliardi di sterline; 28,7 mld euro) e intangibile, che genera comunque benefici per l’economia pari a 42 miliardi di sterline, cioè 47,3 mld euro. L’istituzione monarchica comporta entrate ma anche uscite che – come si vedrà sotto – sono minime rispetto ai benefici. Non sono presi in considerazione i beni privati posseduti dai reali individualmente e/o dalla Casa Reale attuale, ovvero dalle persone fisiche che la compongono oggi. Il valore è cresciuto costantemente negli ultimi anni, fatta eccezione per il 2012.

Quest’anno il contributo della monarchia all’economia nazionale è stimato da Brand Finance in 1,766 miliardi di sterline, quasi 2 mld di euro, derivanti sia dal comparto immobiliare del Crown Estate – che rappresenta una fetta di 13,1 mld di sterline del complesso dei beni tangibili – sia per il patrimonio del Royal Collection Trust quanto da altre industrie in capo alla Corona come il Royal Warrant e la Coat of Arms. Di cosa si tratta? Il Royal Warrant è un marchio di qualità. Viene conferito a persone o compagnie che abbiano regolarmente, e almeno per cinque anni consecutivi, fornito, con prodotti o servizi, la Casa Reale e possono esser rilasciati solo dalla regina, dal principe di Edimburgo e dal principe di Galles. È suscettibile di revisione, una commissione può confermarlo o revocarlo dopo 5 anni sempre con l’obiettivo di garantire la massima qualità. È considerato un poderoso strumento di marketing. Oggi sono circa 800 i produttori di beni e servizi che lo sfoggiano per un giro d’affari stimato in 193,3 milioni di sterline. Il Coats of Arms è l’ufficio araldico. Anticamente erano i sovrani a nominare gli araldi, gli ufficiali che sovrintendevano ai tornei cavallereschi. Nel tempo si è trasformato in registro ufficiale degli stemmi o armi. Il giro d’affari è appena un decimo del Royal Warrant, ma secondo analisti di mercato non sono state dispiegate in pieno le potenzialità di quello che può diventare anch’esso un suggestivo strumento di marketing.

Ci sono poi gli effetti indiretti della Monarchia sul Pil. Se l’utile del Crown Estate è calcolato in 329 milioni di sterline, per altri comparti come il commercio, i media, il turismo si parla di stime. Si pensi solo ai milioni di turisti che visitano ogni anno le residenze reali, molti dei quali condotti nel Regno Unito dal fascino e dall’aura di un’antica monarchia. Nel 2016, sottolinea il rapporto di Brand Finance, ben 2,7 milioni di turisti hanno visitato Buckingham Palace, il castello di Windsor, il palazzo di Holyroodhouse e altri siti reali. Il flusso di cassa è stimato in 550 milioni, il maggiore di tutti fra quelli generati dalla Corona. Nel comparto del commercio la stima è di 150 milioni di sterline per l’anno in corso, compresi i patronati che portano valore aggiunto grazie al brand anche a servizi come la Royal Mail. Sono 50 i milioni mossi nell’industria dei media dal brand monarchico, in un ventaglio che va da show come The Crown and Victoria alla febbre di interesse per la vita privata/personale dei reali per arrivare alla prima stagione della serie The Crown in cui sono stati investiti 100 milioni di sterline e che può fare da volano acceleratore all’immagine dell’istituzione. E i costi? A quanto pare i grossi benefici all’economia costano appena 4,5 sterline/anno a ciascun contribuente. I costi totali si attestano sui 292 milioni di sterline (330 mln di euro) che includono le provvigioni appunto del Sovereign Grant, annualità pagata dal Tesoro al duca di Edimburgo e gli utili dei ducati di Lancaster e Cornovagliaceduti dallo Stato alla regina e al principe di Galles. I costi includono anche le spese per la sicurezza e, in gran parte, stipendi del personale, manutenzione ordinaria e straordinaria delle residenze, viaggi diplomatici come del resto avviene per qualsiasi altro Stato riguardo le proprie alte rappresentanze. I costi sono destinati però ad aumentare l’anno prossimo per la ristrutturazione di Buckingham Palace e l’aumento decennale del Sovereign Grant. Le sovvenzioni statali dirette – non quindi i costi per la rappresentanza del Capo dello Stato – passeranno dai 42,8 milioni di sterline del 2016-17 a 76,1 nell’esercizio 2017-18. In quello successivo costeranno 82,2 milioni ai contribuenti.