Parola di Re

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L'UMI è istituita per raccogliere e guidare tutti i monarchici, senza esclusioni, al fine di ricomporre in sè quella concordia discors che è una delle ragioni d'essere della Monarchia e condizione di ogni progresso politico e sociale. Suo compito non è la partecipazione diretta alla lotta politica dei partiti, ma la affermazione e la difesa degli ideali supremi di Patria e libertà, che la mia casa rappresenta.


(Umberto II - 1956)

IL PASSO DEL FUNAMBOLO

di Giuseppe Borgioli

Avete mai osservato l'esibizione di un funambolo su un filo teso ai lati di una piazza. C’è qualcosa di inafferrabile nella sicurezza di quel passo calato nel vuoto. Esercizio, perizia, maestria? Il funambolo appare come appartenere al cielo, a un’altra umanità, ad una altra visione del mondo e della vita. Si direbbe che il funambolo abbia poco da spartire con la gente di laggiù che ha i piedi ben piantati in terra e guarda il cielo con ammirazione e trasporto. Il passo del funambolo è incredibilmente sicuro. L’ha osservato uno scrittore sensibile della nuova generazione. Il funambolo è come perennemente sospeso fra cielo e terra quasi come una creatura di lassù in confidenza col cielo o un animale di quaggiù fisicamente sospeso dalle leggi della gravità. Questa apertura quasi poetica per osservare a inizio dell’anno nuovo che anche le istituzioni politiche hanno un’anima. Quando coi sistemi che ben conosciamo si passò dalla monarchia alla repubblica, molti avvertirono un cambio di passo che non era scritto nelle costituzioni o nelle consuetudini. Un poco alla volta, passo dopo passo, le istituzioni cambiano pelle, cambiano natura. Si continua a parlare di Patria e di solidarietà ma la sensibilità più profonda ci fa avvertire che il passo è cambiato, lasciando il palcoscenico a scalcinati prestigiatori con l’andatura più pesante. Il discorso di fine anno del presidente Sergio Mattarella è un esemplare scolastico di compitino costruito a tavolino per esaltare un popolo frastornato e terrorizzato che non sa più dove volgere lo sguardo. L’arrivo dei vaccini è dato per imminente ad ogni annuncio trionfalistico di telegiornale. Cosa accadrà dopo il 6 di gennaio, dopo l’Epifania che come si diceva una volta tutte le feste si porta via. Le operazioni di vaccinazione vanno avanti a velocità variabile mentre gli strombazzamenti dal sapore francamente propagandistico ottengono l’effetto contrario dalla sfiducia dominante. In Lombardia ad oggi sembra si stia vaccinando solo il 3 per cento della gente interessata dai turni. Cosa accadrà dopo il 6 di gennaio? Quali colori assumerà la mappa delle regioni Italiani, il vestito di Arlecchino della nostra pandemia? Questa ò materia di virologi ma anche e soprattutto di uomini di stato. È l’attitudine di chi attraverso la strada da ubriaco, non di chi cammina sul filo staccarsi da terra. A uno a uno, gli alleati di governo si sfilano. Non tutti sono pronti alla sfida. Dopo Renzi non sarà facile trovare altri comprimari, altri funamboli disposti alla prova della passeggiata sul filo. Il passo del funambolo guarda in avanti quasi a sfidare il futuro. Non guarda i passi indietro che si è lasciato alle spalle, sarebbe la sua fine. Il suo è’ un passo sicuro se così non fosse sarebbe la sua sconfitta. Il passo della repubblica e troppo breve. In questa fase occorre un passo più leggero e più spedito. Un passo di Re.