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CRISI DI GOVERNO…O CRISI DI REGIME

di Giuseppe Borgioli

Allo stato dei fatti non è possibile dire cosa accadrà nelle prossime settimane, nei prossimi giorni, nelle prossime ore. La situazione politica si è talmente incancrenita che ogni tentativo di previsione suona azzardato. Ogni commento va al di là delle analisi che gli addetti ai lavori in buona o cattiva fede si accingono ad ammonirci.   Si invoca il ruolo del presidente della repubblica come un deus ex machina, una specie di arbitro supremo, una   controfigura del Re che non esiste più e che qualcuno ha contribuito a cancellare dal nostro ordinamento e di cui in momenti come questo sentiamo tutta la mancanza. A noi, ai nostri politici, ai nostri costituzionalisti, accade come a quel disgraziato cha tradotto in tribunale dopo aver ucciso il padre invocava le attenuanti perché rimasto orfano. Chi di noi pensava di fare a meno del Re si trova a fare i conti con il vuoto di questa repubblica. Matteo Renzi e Matteo Salvini hanno posto fine a due diverse maggioranze parlamentari in due circostanze diverse a poco più di un anno di distanza. I due Mattei   sono personaggi che hanno poco in comune e le vicende politiche che li hanno visti alla ribalta hanno caratteri diversi per non dire opposti. Ma Matteo Salvini e Matteo Renzi hanno in comune una storia., A parte la combattività e il rifiuto che è stato rilevato da altri, tutti r due non accetterà ruoli da gregari. Tutti e due hanno gettato la spugna perché – dicono - per non accettare la deriva immobilistica della situazione politica. La macchina istituzionale non funziona. Non è questione di pilota, di chi si mette alla guida con le migliori intenzioni, la Ferrari non funziona, il motore non ingrana. La crisi Italiana nasce da questa semplice constatazione. Chi si ostina a pensarla diversamente, a ritenere che il problema sia aritmetico parlamentare va a sbattere prima o poi contro la realtà. Ci sono sempre delle ottime circostanze per rinviare le decisioni. Nella storia tormentata della repubblica non sono mancati i volenterosi che si sono messi alla guida della macchina tentando di far funzionare il motore. Abbiamo assistito ai governi balneari. ai pontieri, ai responsabili che davano vita a gruppi parlamentari inesistenti per mettere insieme maggioranze parlamentari raccogliticci e con i risultati che sono sotto gli occhi di lutti. Quelle che sembravano scorciatoie si sono rivelate delle perdite di tempo che hanno nociuto alla economia e alla Nazione. I veri costruttori sono quelli che non si nascondono i, problemi, che vi dicono la verità. Il cammino sarà lungo e difficile ma non bisogna fidarsi di chi indica la strada breve. Forse la pandemia ci ha ammaestrati a chiamare le cose con il proprio nome, a non illudersi su un vaccino miracolistico. Il presidente Sergio Mattarella è alla vigilia del semestre Bianco, dopo di che per la saggezza delle norme e della prassi costituzionali non potrà fare più niente. Affronti la crisi del regime come forse aveva in animo il suo predecessore Francesco Cossiga. La crisi del regime è troppo avanzata, bisogna dar mano al motore per il bene della nostra reale martoriata Patria.