Mare Nostrum

di Giuseppe Borgioli

Il Mar Mediterraneo sotto il profilo geografico è poco più di un lago che bagna le coste nordafricane, sudeuropee e quelle medio orientali. L’ Italia come una porta aerei è al centro. Tutto ciò che accade in questo catino di acqua non può non avere ripercussioni in Italia. È la geografia che disegna le mappe dei nuovi rapporti politici e diplomatici. La visita ufficiale di Vladimir Putin a Roma va inquadrata in questo contesto geopolitico che vede aumentare il livello di criticità dei conflitti nell’area mediterranea.

Dai colloqui ufficiali non risultano accordi. All’apparenza tutto è come prima. L’Italia come partner dell’Alleanza Atlantica e dell’Europa resta fedele alla linea delle sanzioni che colpiscono la Federazione Russa e quegli imprenditori tradizionalmente legati agli scambi commerciali con questa parte di Europa. Ricordiamo che De Gaulle che non era uomo di sinistra indicava la mappa dell’Europa dall’Atlantico agli Urali.

Eppure, ogni attento osservatore nota che qualcosa è cambiato. Durante la guerra fredda ogni incontro fra esponenti del governo italiano e colleghi della amministrazione Americana si concludeva con un comunicato ufficiale che sanciva la “perfetta coincidenza di vedute “fra i due paesi.

La nuova geopolitica ha messo in soffitta questa espressione che nessuno usa più.

L’Italia sta riscoprendo la politica estera, pur fra contraddizioni, a trecento sessanta. È la turbolenza del Mediterraneo prima che il mutato quadro politico interno che richiede una flessibilità un tempo sconosciuta.

Guardiamo alle vicende della Libia e al contraccolpo che hanno provocato in Italia. Il prezzo del caos libico lo paghiamo noi anche e non solo in termini di incontrollati e incontrollabili flussi immigratori ma anche in termini di approvvigionamento energetico.

Per mantenere un ruolo nel Mediterraneo che consenta a una nazione di 60 milioni di abitanti che si presenta senza retorica come potenza industriale occorre una statualità e una legalità da far valere sempre.

Uno stato degno di questo nome è costituito di sovranità e di confini, in terra come in mare. Il salvataggio de naufraghi è una deroga a questi principi non à la pratica quotidiana.

Nessun stato in nessuna parte del mondo sopravvive a questi rivolgimenti dei principi. È una realtà che dovrebbe stare a cuore alla destra come alla sinistra.

E gli stati – lo scriveva già Niccolò Machiavelli – non si salvano con i pater noster.