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Presente foltissimo pubblico, Giovanni Giolitti, deputato alla Camera dal 1882 alla morte, cinque volte presidente del Consiglio, Collare della SS. Annunziata, massimo statista della Nuova Italia, è stato ricordato a Cavour (Torino) nell’ottantesimo anniversario della morte (17 luglio 1928), su iniziativa del Comune, retto dal Commissario prefettizio Claudio Ventrice, e del Centro europeo “Giolitti” per lo studio dello Stato (Dronero, Cuneo).
Alla rievocazione sono giunte le adesioni di S.A.R. la Principessa Maria Gabriella di Savoia, del senatore Antonio Giolitti, nipote dello Statista, dell'U.M.I., del presidente dell’Istituto per gli Studi Filosofici di Napoli Gerardo Marotta, del Centro Studi Piemontesi, del senatore Jas Gawronski e del prof. Pier Franco Quaglieni (Centro “Mario Pannunzio” di Torino) e del Conte Alessandro Cremonte Pastorello, vicepresidente della Consulta dei Senatori del Regno. Introdotti dal Commissario dott. Ventrice, hanno parlato il dott. Vito Valsania, assessore della Provincia di Cuneo, anche per conto del Presidente on. Raffaele Costa, e il presidente del Centro “Giolitti” Alberto Bersani.
Nell’ampia relazione sull’Attualità e l’eredità morale di Giolitti, il prof. Aldo Alessandro Mola, Presidente della Consulta dei Senatori del Regno e autore di “Giolitti, lo Statista della Nuova Italia” (Oscar Mondadori), ha posto in evidenza che i pilastri portanti di Giolitti, fautore di riforme sociali fondamentali, furono la monarchia costituzionale, la libertà dei cittadini, ampliata con la partecipazione alle elezioni e la libera scelta dei rappresentanti, senza liste precostituite, e il diritto-dovere dello Stato di funzionare e di essere rispettato anzitutto dai propri dipendenti.

   L’Unione Monarchica Italiana era rappresentata dal Vice segretario nazionale Carmine Passalacqua, consigliere comunale di Alessandria, e dall'Ispettore nazionale Davide Colombo. Hanno partecipato lo storico Maurizio Cassetti e numerose personalità, tra i quali i tre ex sindaci di Cavour, molti assessori, consiglieri  e cittadini orgogliosi dell’esempio di chi, come Giolitti, ebbe per motto “Bisogna governare bene”.
    Al termine, preceduti dal gonfalone della Città, i partecipanti hanno deposto una corona d’alloro alla tomba ove lo statista è sepolto accanto alla moglie, Rosa Sobrero Giolitti, “Collaressa dell’Annunziata”. Hanno concluso l’incontro sentite parole della dottoressa Giovanna Giolitti, bisnipote dello Statista, accompagnata dalla madre, arch. Chiarella, del Commissario, viceprefetto Ventrice, e del senatore Giuseppe Fassino, decano dei parlamentari piemontesi, liberale, già sottosegretario di Stato alla Difesa e all’Istruzione. Il parroco di  Cavour ha condotto una preghiera in ricordo di un liberale cattolico osservante senza ostentazione.
    Il Prof. Giovanni Rabbia, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo, che da anni sostiene fattivamente le iniziative del Centro “Giolitti” e pubblica l’opera Giolitti al Governo, in Parlamento, nel Carteggio, ha offerto in dono volumi accolti con grande favore dai presenti. Nel “vecchio Piemonte” la memoria della storia d’Italia regge alla prova dei tempi. Del resto il ministro alla Cultura, Sandro Biondi, ha recentemente indicato proprio in Giolitti uno dei termini di riferimento fondamentali per la conoscenza, o riscoperta, della storia d’Italia nel 150° della proclamazione del regno (17 marzo 1861).   
    Il 12 ottobre p.v. un importante convegno di storia aprirà in Cavour la X Scuola Estiva del “Giolitti”: un’occasione per approfondire il profilo  di un’Italia che nacque europea senza rinunciare alla propria identità.