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Ieri sera, a Forio d'Ischia, nella sede del club Mafalda di Savoia si è avuto un affollato incontro alla presenza del presidente dell'UMI (Unione Monarchica Italina) avv. Alessandro Sacchi e di personalità di cultura tra cui spiccava il penalista Prof. Gustavo Panzini.

 

All'ordina del giorno vi era:
1) Solidarietà per le vittime del terrorismo;
2) Solidarietà ai parenti delle vittime del terremoto di Casamicciola ed agli abitanti dell'isola d'Ischia che hanno avuto seri danni alle abitazioni.

All'inizio della riunione si è rivolto un saluto affettuoso all' Avv. Biondi, dato che la figlia Marida, seppure fortunatamente illesa, è stata coinvolta nell'attentato di Barcellona. Proprio in relazione a tale attentato è stata inoltre issata la bandiera della Spagna accanto alla bandiera Sabauda.

Ha introdotto i lavori dell'incontro il prof. Tommaso Lamonica e nell'animato dibattito svoltosi in seguito - in cui si sono distinti il presidente dell'Unione Monarchica Italiana, il prof. Gustavo Panzini, il capitano D'Ambra Carmine, la dott.ssa Veccia Lucia, il capitano Caruso Giuseppe, il dott. Gianni Maltese, il dott. Yaroslav Bits , la prof.ssa Maria Rosaria Cerbone, il dott. Valerio Loffredo, l'ing. Antonio Iacono, il dott. Guido Campora, la dott.ssa Nora Manu , l'ing. MIchelangelo Lamonica, l'ing. Luigi Lamonica ed il Duca Giammatteo Lombardo di Cumia -, dopo aver espresso doverosa solidarietà alle vittime del terrorismo ed alle vittime del terremoto di Casamicciola ed a tutti i cittadini che in tale evento hanno subito danni, è stata sottolineata la responsabilità istituzionale, ai più alti livelli, per non aver mai affrontato con serietà la tematica della sicurezza degli abitanti dell'isola d'Ischia e quella di coloro che vivono nelle altre zone d'Italia a rischio sismico.
Si è fatta notare la pericolosità di una eventuale eruzione del vulcano Vesuvio e del pericolo per i paesi limitrofi, tenendo anche presente che le vie di evacuazione da questi paesi non sono tali da sopportare, in tempi rapidi, una caotica fuga.
Nello specifico, per l'isola d'Ischia, l'Unione Monarchica Italiana auspica un rapido intervento delle istituzioni, affinchè, in una prima fase, tutte le case danneggiate vengano controllate dai tecnici comunali e, successivamente, strutturalmente sanate da ditte specializzate a spese dello Stato, lasciando i lavori di rifinitura a carico dei proprietari. Si è proposto inoltre il controllo totale di tutte le case e l'individuazione di criteri precisi in ordine alla messa in sicurezza delle stesse.

Nel corso della riunione si è infatti posto l'accento sul dato che il diritto alla casa è un diritto economico, sociale e culturale, tutelato non solo dalla Costituzione Italiana ma altresì a livello europeo ed internazionale.

C'è stato inoltre chi ha evidenziato che le istituzioni repubblicane non hanno tutelato il diritto alla casa anche nel senso di regolamentare la edificabilità di nuovi edifici, per cui i cittadini sono stati costretti a costruire abusivamente e frettolosamente con la conseguenza talvolta di spiacevoli perdite umane.
Si è concluso quindi sulla necessità di un cambiamento di rotta da parte dello Stato che possa garantire ad ogni cittadino una casa in sicurezza. Una maggiore responsabilità e serietà da parte delle istituzioni certamente contribuirebbe ad aumentare la fiducia in esse ed a non ricorrere all' abusivismo per ottenere quanto dovuto: la Casa Sicura.
Tra gli argomenti discussi vi è stata anche l'esigenza democratica dell'abrograzione dell'art.139 della Costituzione.