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1° maggio: la festa del lavoro sia un impegno della politica per crescita e sviluppo

Quest’anno la Festa del Lavoro viene celebrata nel contesto di una crisi economica profonda che preoccupa vivamente gli italiani, qualunque sia il settore nel quale operano, industria, commercio, turismo, professioni. Una crisi dalle prospettive incerte per una stasi prolungata che ha fatto perdere commesse e clientele, e per la quale non è facile immaginare una ripresa in tempi brevi, assente la politica, incapace di delineare un progetto di sviluppo credibile e sostenibile.

L’Unione Monarchica Italiana, erede dell’antica sensibilità sociale dello stato liberale che, in momenti difficili, quando la classe politica non aveva maturato ancora una diffusa attenzione per le condizioni del lavoro, seppe favorire, fin dal 1890, la celebrazione di una Festa che ha aperto una stagione virtuosa di riconoscimento di diritti fondamentali, al lavoro e alla sicurezza nei luoghi di lavoro in un percorso purtroppo ancora da completare, chiede con forza alla politica un impegno straordinario, capace di perseguire concretamente ed in tempi brevi obiettivi di crescita e sviluppo che siano fonte di generale benessere per ogni regione d’Italia.

I monarchici italiani, preoccupati per le diffuse povertà, antiche e nuove, che offendono la dignità delle persone, tornano a segnalare la necessità di definire in tempi brevi un piano straordinario di interventi infrastrutturali e di difesa dell’assetto idrogeologico del territorio, da finanziare con risorse pubbliche sottratte agli sprechi e un grande prestito nazionale riservato agli italiani, conveniente per i sottoscrittori e rispettoso degli equilibri di bilancio, che sia il volano di una ripresa economica che realizzi diffuso benessere tra i nostri concittadini.

Roma,30.04.2020

Il Presidente Nazionale

Avv. Alessandro Sacchi