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del Prof.Giulio Vignoli  

Re Savang VatthanaSono ben note in Europa e nel Mondo le modalità con cui vennero sterminate la Famiglia Reale francese e la Famiglia imperiale russa. La prima tramite l'uso della ghigliottina. Luigi XVI e Maria Antonietta, la sorella del Re, Madame Elisabetta, che volle rimanere vicina ai suoi congiunti; il bimbo dei Sovrani fatto morire in modo orrendo di stenti, di fame, di terribili malattie, tenuto in    covile immondi fra parassiti e percosse. La seconda massacrata in una cantina a colpi d'arma da fuoco  e di baionetta: Nicola II, la Zarina, le figliole giovinette e l'erede ragazzino.

 

   Ben poco conosciuta invece tranne, forse, in Francia la fine della Famiglia Reale del Laos.

 

   Tralasciando il passato storico di questo Regno, diventato protettorato francese dal 1893-98, possiamo iniziare la tragica storia di questo piccolo Stato con la sua occupazione da parte del Giappone durante la Seconda Guerra Mondiale che l'8 aprile 1944 lo dichiarò indipendente.

   Sconfitto l'Impero del Sol Levante, il Laos tornò ad essere un protettorato della Francia.

   Re Sisavang Vong l'11 maggio 1947 promulgò la nuova costituzione e il Trattato franco-laotiano del 1953 riconobbe l'indipendenza del Laos. Quasi subito si costituì il comunista Fronte Patriottico del Laos, chiamato Pathet Lao, appoggiato dal Vietnam del Nord, dalla Cina e dall'U.R.S.S. La Conferenza di Ginevra del 1954 sancì l'avvenuta indipendenza ma il Regno fu subito sconvolto dalla guerra civile, suscitata dai comunisti, profondamente influenzata dalla vicina crisi vietnamita.

   L'esercito del Pathet Lao si insediò nella Piana delle Giare, un vasto altopiano in posizione strategica tra Vientiane (la capitale) e Luang Prabang (la residenza reale) e il confine vietnamita. Nel 1959 le truppe del comunista Vietnam del Nord iniziarono la costruzione del cosiddetto “sentiero di Ho Chi Minh” che per buona parte attraversava il Laos e che serviva a fornire truppe e aiuti militari ai comunisti che operavano nel Sud. Così il Laos si trovò completamente coinvolto nella guerra del Vietnam con l'intervento degli Stati Uniti.

   Sempre nel 1959 moriva il re Sisavang Vong e gli succedeva il figlio Savang Vatthana che aveva completato i suoi studi in Francia, laureandosi all'Istituto di studi politici di Parigi.

   Si noti che il Pathet Lao era guidato dal principe Souphanouvong, cugino del Re, che sempre affermava la sua fedeltà al Sovrano e alla Monarchia.

Dopo la caduta di Saigon il 30 aprile 1975 con l'ingresso delle truppe nordvietnamite, anche in Laos fu spianata la strada definitivamente ai comunisti. Il 23 agosto 1975 le forze del Pathet Lao occupano Vientiane quasi deserta: parte della popolazione era fuggita, ma il Re rifiutava di rifugiarsi all'estero.

 Per alcuni mesi le promesse di moderazione furono rispettate ma il 2 dicembre Savang Vatthana è costretto ad abdicare e viene proclamata la Repubblica Democratica (sic!) Popolare. Viene quindi dato il via ad una serie di epurazioni e deportazioni nei campi di sterminio. Lo stesso Sovrano, che era stato trasferito dal palazzo reale in un'altra residenza, è accusato nel marzo 1977 di finanziare i ribelli anticomunisti. Arrestato, con tutta la Famiglia Reale, viene deportato nel settentrione del paese, in quella che era stata la roccaforte  del Pathet Lao. La Famiglia Reale viene internata nel campo di concentramento n. 1 di Sam Neua, dove erano rinchiusi i più importanti prigionieri politici. Il Re era il più anziano del campo, avendo più di settant'anni.

   Fu obbligato ai lavori forzati e morì di malaria e di denutrizione, per le torture impostegli, assieme alla Regina e al figlio Vong Savang, principe ereditario. Degli altri membri della Famiglia non si hanno notizie certe. Il Governo comunista non ha mai reso pubbliche le circostanze della loro morte.

   Si ipotizza che il Sovrano possa essere deceduto nel 1978 o nel 1984 secondo quanto dichiarato da un ex Primo Ministro laotano. Unici a riuscire a fuggire, rifugiandosi in Thailandia, sono stati Soulivong Savang, figlio del principe ereditario e un suo fratello minore: il 3 agosto del 1981 traversarono il grande (come lo vidi con i miei occhi) fiume Mekong con una zattera costruita con mezzi di fortuna.